Indice delle escursioni
Questo è l'indice delle escursioni da noi selezionate. Per ciascuna di esse presenteremo una descrizione del percorso, corredata di immagini, e, in aggiunta, una scheda con notizie generali sulla zona in cui ci troviamo ed una scheda con alcuni dati tecnici.
- Velino - Sirente - Duchessa
- Simbruini - Carseolani - Ernici
- Gran Sasso d'Italia
- Monti Marsicani - Parco Nazionale d'Abruzzo
- Majella - Morrone
- Monti Prenestini, Lucretili e Ruffi
- Montagne del Cicolano
- Montagne del Reatino
- Monti Sibillini
Gruppo del Velino - Sirente - Duchessa
Monte Velino (2487 m) da Rosciolo dei MarsiUn'ascensione classica alla terza vetta dell'appennino, in un ambiente di alta montagna severo ma ricco di particolarità naturalistiche: fra tutte le vie di salita alla vetta, questa è la più semplice ma anche quella che, percorsa nel periodo giusto, offre al camminatore il massimo interesse botanico.
[testo di Franco De Angelis]
La Valle di Teve da Rosciolo dei MarsiAi piedi del Velino, una fra le più belle valli dell'appennino, di notevole interesse botanico e faunistico, conduce al cospetto dei maestosi circhi glaciali del Velino ed al cuore selvaggio di questo gruppo montuoso.
[testo di Francesco Ferreri]
Il Muro Lungo (2184 m) da CartoreUn'escursione impegnativa, di grande pregio paesaggistico, sui solitari monti della Duchessa. L'ambiente è molto vario, dalla stretta e rocciosa Valle Fua alla solitaria vetta del Muro Lungo: il panorama finale è tra i più belli del Velino.
[testo di Franco De Angelis]
La Solagna del Lago da CorvaroDal suggestivo borgo di Corvaro, attraversiamo la Valle Amara per raggiungere la Selletta della Solagna, magnifico balcone sul Lago della Duchessa e sul cuore del massiccio del Monte Velino.
[testo di Franco De Angelis]
Vetta Occidentale del Costone (2239 m), da Prato CapitoDelle due vette del Costone, l'occidentale è la più remota e selvaggia, anche se meno elevata. Proponiamo un anello che permette di raggiungerla e di proseguire lungo le creste che dominano la Valle Leona ed il Morretano. Un itinerario con estesi panorami e magnifiche vedute nel cuore del Velino.
[testo di Franco De Angelis]
Colle di Mandra Murata (1949 m), da RovereSeguiamo la panoramicissima cresta del Monte Sirente per ammirare gli impressionanti strapiombi del versante settentrionale, opposti al paesaggio morbido e digradante del versante meridionale. Un percorso ideale in inverno, con la montagna innevata.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Morrone (2141 m), da CartoreProponiamo una salita dal sapore "alpinistico" verso la solitaria vetta del Morrone, nei Monti della Duchessa, lungo il versante meridionale e poi una spettacolare cresta irta di torrioni rocciosi; una meta poco frequentata, che offre invece una visione particolare del bacino circostante il Lago della Duchessa; l'itinerario invernale richiede esperienza, preparazione ed attrezzatura adeguate.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Sirente (2348 m), dai Prati per la Valle LuparaFra i migliori itinerari dell'Appennino, la salita al Sirente per il versante settentrionale ci regala un ambiente di alta montagna, dove regnano le grandi pareti rocciose e gli interminabili brecciai. Ovviamente magnifici i panorami su Gran Sasso e Majella; descriviamo anche la discesa per il canalone Majori, consigliandola però solo ad escursionisti esperti.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Sirente (2348 m), salita invernale da AielliSi tratta dell'itinerario più facile e breve per raggiungere la vetta in inverno, con la montagna innevata. Magnifico balcone su tutto l'Appennino, il Sirente in inverno è anche un mondo incantato, isolato e selvaggio. L'itinerario non presenta particolari difficoltà alpinistiche, ma richiede attrezzatura adeguata, molto allenamento e tempo assolutamente sereno e stabile.
[testo di Francesco Ferreri]
Rifugio Panei dal Vallone della SentinaSul versante di Ovindoli la Magnola è una montagna ormai deturpata irreparabilmente, d'estate dalle penose cicatrici delle piste di nudi sassi, d'inverno per il triste carosello di impianti sciistici che l'assale. A dispetto di questo, però, il suo versante meridionale rimane ancora selvaggio e solitario e degno di una visita, specialmente in inverno, quando offre all'alpinista percorsi su neve e ghiaccio impegnativi ma di grande soddisfazione. Meta della nostra salita è il rifugio Panei, baluardo ormai in rovina sulla possente gobba della montagna, con meravigliosi panorami sul Velino e la Valle Majelama. A differenza degli "scanzonati" protagonisti del racconto si consiglia vivamente l'utilizzo dell'attrezzatura alpinistica quando la montagna è innevata.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Sevice: salita invernale da RoscioloUn classico itinerario da alpinismo invernale: la salita al Sevice attraverso l'omonimo vallone e la cresta sud-ovest: da percorrere con impegno e in condizioni atmosferiche e del manto nevoso ottimali.
[testo di Francesco Ferreri]
Punta dell'Azzocchio, da Campo FeliceSuggeriamo una facile cavalcata sulle creste che chiudono la conca di Campo Felice, nonostante l'ambiente di partenza sia fortemente degradato dagli impianti sciistici, le creste che si inoltrano verso i 'nodi' del Costone e del Velino offrono magnifici panorami verso le principali catene dell'Appennino Centrale.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Ocre (2205 m), da Campo FeliceUn'altra cavalcata con partenza da Campo Felice, il Monte Ocre domina con la sua imponenza la piana dell'Aquila e offre ampli panorami verso buona parte dell'Appennino Centrale, escursione da compiersi in tarda primavera o autunno.
[testo di Franco De Angelis]
torna all'inizioMonti Simbruini - Carseolani - Ernici
Il Monte Tarino (1961 m) dalle sorgenti dell'AnieneLe sorgenti del fiume Aniene, un magnifico vallone popolato da faggi secolari, una vetta a balcone su tutto l'appennino centrale: il tutto in un ambiente solitario e solenne, di primario interesse botanico.
[testo di Franco De Angelis]
Rovine di Camerata Vecchia e altopiano di CamposeccoUn'escursione facile, fra storia, archeologia, tradizione e leggenda, in un piacevole angolo del Parco Regionale dei Monti Simbruini.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Ginepro (2004 m), da RendinaraItinerario molto impegnativo, di scoperta, nel cuore del massiccio degli Ernici, catena fra le più selvagge e intatte, fuori dalle rotte tradizionali.
[testo di Franco De Angelis]
Fosso Vorracchio e Valle della Lepre, da Camerata NuovaUn piacevole anello, adatto alle stagioni intermedie (l'autunno in particolare), attraverso magnifici boschi e caratteristici pianori carsici. Un percorso facile, che richiede però un pò di dimestichezza nell'orientamento.
[testo di Francesco Ferreri]
Valle della Dogana e Sasso Grosso, da PeretoUna lunga passeggiata, quasi pianeggiante, alla scoperta dei grandi e solitari valloni della porzione orientale dei Simbruini; un itinerario da percorrere all'inizio di primavera, quando lo scioglimento delle nevi dà vita a numerosi specchi d'acqua e ruscelli.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Crepacuore (1997 m), da MorinoItinerario straordinario, fra acque, rocce e foreste, alla scoperta delle montagne che custodiscono la preziosa cascata di Zompo lo Schioppo. Una lunga, faticosa salita da Morino alla cima del M. Crepacuore, nel cuore del sistema montuoso Simbruino-Ernico. Per escursionisti esperti.
[testo di Francesco Ferreri]
Cima di Vallevona (1818 m), da S. Maria dei BisognosiUna lunga cavalcata di cresta lungo la possente dorsale della Serrasecca, sospesi sulla profonda depressione del Fosso Fioio; a dispetto del nome questa montagna, nella tarda primavera, si trasforma in orto botanico a cielo aperto, con numerose specie di fiori che si distribuiscono in base alle fascie altitudinali via via attraversate. Il luogo di partenza aggiunge motivi di interesse storico e artistico all'escursione.
[testo di Franco De Angelis]
Anello del Monte Tarino (1961 m), da CappadociaAncora un itinerario alla scoperta del versante orientale del Tarino, per apprezzare la aerea cresta sud-est e le fitte faggete di Campo Ceraso. Sempre alto l'interesse botanico e paesaggistico.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Fontecellese (1623 m), da PeretoUna passeggiata per tutti, a pochi passi da Pereto e Carsoli, in un ambiente piacevole e solitario, con qualche particolarità botanica degna di interesse. Un itinerario per tutte le stagioni, particolarmente suggestivo con il paesaggio innevato.
[testo di Franco De Angelis]
Anello del Monte Autore (1855 m), da Camerata NuovaGrandioso itinerario ad anello, intorno alla panoramica cima del Monte Autore e attraverso alcuni fra gli ambienti più belli e interessanti della catena dei Simbruini: i grandi pianori, la faggeta, le radure sommitali, i fossi e le gole. Di notevole impegno fisico ma enormemente remunerativo.
[testo di Francesco Ferreri]
Pizzo Deta (2041 m), da Roccavivi per il Vallone di PeschiomacelloUn itinerario estremamente impegnativo che ci conduce ad esplorare il selvaggio Vallone di Peschiomacello, ripida e diretta via di salita alla vetta del Pizzo Deta; notevoli i panorami, maestosi i boschi lungo il percorso di ritorno per il valico della Serra Comune. Solo per escursionisti esperti.
[testo di Francesco Ferreri]
Vallone San Mauro, da PeretoUna passeggiata per tutti, da Pereto seguiamo il profondo vallone di San Mauro, che si inoltra nel cuore dei Monti Simbruini. Paesaggi di largo respiro, boschi silenziosi e qualche curiosita' botanica.
[testo di Mauro Ferrara]
Monte Padiglione (1627 m), da VerrecchieUna facile passeggiata sulla panoramica cresta del Monte Padiglione, nella porzione orientale dei Monti Simbruini-Carseolani.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Navegna (1508 m), da AscreaUn percorso panoramico a cavallo tra i due laghi del Salto e del Turano, una vetta modesta ma solitaria ed affascinante, in un ambiente naturale che ha ancora sorprese in serbo.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Midia (1757 m), da MarsiaUn breve percorso in partenza dalla località di Marsia, verso la facile e panoramica cima del Monte Midia.
[testo di Mauro Ferrara]
Monte Cacume (1662 m), da MarsiaSempre in partenza dalla località di Marsia, saliamo verso la solitaria vetta del Cacume, teatro di antiche leggende ed ottimo punto di osservazione.
[testo di Mauro Ferrara]
torna all'inizioGran Sasso d'Italia
Monte Prena (2561 m), da Campo ImperatoreUna delle vette più caratteristiche e suggestive del massiccio, una salita impegnativa ma gratificante, in un ambiente severo e solenne, ben lontano dalla confusione degli itinerari più frequentati della catena.
[testo di Francesco Ferreri]
Cima delle Malecoste (2444 m) dalla Valle del VastoUna lunga e difficile salita lungo gli immensi fianchi erbosi del versante Aquilano del Gran Sasso, fino alla magnifica cresta sommitale, impareggiabile balcone sulla grande catena montuosa.
[testo di Franco De Angelis]
Pizzo Cefalone (2553m) da Campo ImperatoreBreve e aerea salita a una delle vette più frequentate del gruppo, magnifici panorami e particolarità faunistiche e floristiche.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Corvo (2623 m), per la Valle ChiarinoPercorso di grande varietà che, per una valle ricca d'acque e di verdi boschi, conduce all'aerea e spettacolare vetta del M. Corvo. La salita è impegnativa ma lo spettacolo che si gode lungo il cammino ripaga ampiamente.
[testo di Franco De Angelis]
Pizzo di Camarda (2332 m), dalla Val ChiarinoUn magnifico anello culminante nella svettante mole del Pizzo di Camarda; saliamo alla vetta dalla Val Chiarino, godendo di un magnifico panorama sulle balze del Corvo e sul lago di Campotosto, per scendere poi attraverso il ripido versante est, fino alla Sella delle Malecoste, per ammirare l'impressionante parete di calcare rosso del pizzo. Stupende le fioriture all'inizio dell'estate.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Prena (2561 m), per la Fonte del Peschio ed il Colle di MalanotteRiproponiamo una escursione "estiva": scopriamo il versante Teramano del Gran Sasso con una meravigliosa salita al Monte Prena, tra cascate, circhi glaciali e spettacolari panorami.
[testo di Franco De Angelis]
Vado di Piaverano, da Campo ImperatoreUna facile passeggiata fra Campo Imperatore e le creste del Prena e del Brancastello, da percorrere a primavera inoltrata, in assenza di grossi accumuli di neve.
[testo di Franco De Angelis]
Sotto i Giganti ... passeggiata ai piedi di alcuni colossi dell'AppenninoIl racconto di una magnifica passeggiata estiva all'ombra dei grandi giganti del Gran Sasso: i Corni, il Pizzo Cefalone, il Pizzo d'Intermesoli, il Monte Corvo.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Jenca (2208 m), da AssergiSalita al monte Jenca dalla Valle del Vasto, ottimi panorami per un finale d'anno ancora senza neve
[testo di Mauro Ferrara]
torna all'inizioMonti Marsicani - Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Il Coppo dell'Orso ed i Tre Confini (1992 m)Alla scoperta delle montagne della Vallelonga, in un angolo solitario e poco conosciuto del Parco; una salita ripida fino al rifugio Coppo dell'Orso, e poi un'aerea cavalcata di cresta fino all'elevazione dei Tre Confini, balcone privilegiato sulle dorsali dei Marsicani e degli Ernici.
[testo di Francesco Ferreri]
Valico dell'Aceretta (1686 m) dai Prati d'AngroUna breve scarpinata, con dislivello limitato, ci porta a scoprire la magnifica radura dei Prati d'Angro ed i solitari crinali che la separano da Pescasseroli e dalla Valle del Sangro. Un itinerario ideale in inverno, di elevato interesse naturalistico.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Marsicano (2245 m), da PescasseroliUna salita impegnativa, molto faticosa, ad una delle più alte vette del Parco, straordinario belvedere su tutte le catene circostanti, sulla Val di Sangro e sulla Camosciara; l'ambiente è sempre vario ed interessante, ricco di particolarità naturalistiche, remoto, solitario e selvaggio.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Breccioso (1974 m), dai Prati di S.EliaAncora protagonista la catena della Serralunga, questa volta per un galoppata veloce e poco faticosa in cresta fino al Monte Breccioso, con magnifici panorami sugli Ernici e sui monti del Parco, oltre a scorci inusuali sulla Majella e sulle altre catene circostanti.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte di Valle Caprara (1998 m), dal Passo del DiavoloUna magnifica salita invernale, in ambiente solitario, selvaggio e con ampie vedute panoramiche. Il percorso è facile ma richiede un minimo di esperienza e di attrezzatura per la montagna innevata. Con la montagna asciutta si trasforma in una escursione divertente e alla portata di tutti.
[testo di Francesco Ferreri]
La Meta (2242 m), da PizzoneUn itinerario pieno di sorprese, fra i più belli del parco, mai impegnativo: la salita alla Meta ci porta a conoscere i paesaggi maestosi delle Mainarde e della catena che culmina a nord nelle vette della Camosciara. Panorami nuovi e di ampio respiro, vivaci presenze floristiche e possibilità di avvistare i branchi di camosci al pascolo sulle creste rendono questo itinerario indimenticabile.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Serrone (1974 m), dai Prati d'AngroFra i più bei itinerari in partenza dalla Vallelonga, una lunghissima camminata per boschi silenziosi e creste solitarie e panoramiche, in uno degli angoli più selvaggi del Parco, a pochi passi dagli scellerati impianti di risalita di Pescasseroli.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Cornacchia (2003 m), dai Ridotti di BalsoranoUna salita avventurosa, di esplorazione, sul difficile versante meridionale del Cornacchia, a balcone sulla Valle Roveto e la catena degli Ernici: una salita aspra, solitaria, solare, ma di grande soddisfazione. Data la diffcoltà ci sentiamo di consigliarla solo ad esperti.
[testo di Franco De Angelis]
Monte Genzana (2171 m), da CastrovalvaAlla scoperta dei grandi spazi, dei respiri solenni del Genzana, all'estremo orientale della catena. Itinerario lungo, faticoso ma generoso di panorami e di vedute singolari, in ambiente solitario e grandioso al tempo stesso.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Breccioso (1974 m), da BalsoranoAncora una salita sul selvaggio versante meridionale della Serralunga; partendo ancora da Balsorano questa volta ci dirigiamo verso il Breccioso, lungo un percorso aspro e duro, lungo vie ormai dimenticate e segrete. Interessanti i paesaggi naturali, dalla macchia mediterranea (leccio, ulivo) fino alla prateria carsica d'alta quota.
[testo di Franco De Angelis]
Val Canneto - Serra delle Gravare - Val Fondillo(traversata dalla Madonna di Canneto a Opi)
Una lunga traversata dal Lazio all'Abruzzo, lungo due magnifici valloni ricchissimi di acque: la Val Canneto e la Val Fondillo, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo. Sono di scena le acque impetuose del Melfa, le guglie ardite della Camosciara, il riposante fondovalle del Fondillo. Da percorrere fra la primavera inoltrata e l'inizio dell'estate, quando pregiate fioriture accompagnano costantemente il cammino.
[testo di Francesco Ferreri]
La Terratta (2208 m) dalla Valle dell'AtessaUna piacevole passeggiata, non troppo impegnativa, dalla tranquilla vallata del Giovenco ai pascoli di Terraegna e alla cima della Terratta, in ambiente di alta quota, fra ghiaioni, rocce e splendidi panorami.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte di Valle Caprara (1998 m), per il Vallone CervaraUna salita autunnale al Monte di Valle Caprara, attraverso il solitario Vallone Cervara, con qualche incontro a sorpresa!
[testo di Mauro Ferrara]
torna all'inizioMajella - Morrone
Vallone di Palombaro - Monte d'Ugni (2098 m)Ripido, incassato, roccioso, il vallone di Palombaro conduce - attraverso un preziosissimo ambiente naturale - al belvedere del Monte d'Ugni, affacciato sul cuore del massiccio, sull'Acquaviva e sulla Cima delle Murelle. Si tratta di un percorso molto faticoso ma di grande remunerazione.
[testo di Francesco Ferreri]
Vallone di S. Spirito, Macchialunga e Sala del Monaco, da Fara S.MartinoPercorriamo il celebre vallone che da Fara S. Martino conduce alla vetta dell'Amaro alla scoperta di magnifici ambienti naturali: strette gole, pareti rocciose vertiginose, boschi secolari, mughete e pascoli d'alta quota.
[testo di Francesco Ferreri]
M. Focalone (2676 m) - M. Acquaviva (2737 m), dalla MajellettaUn itinerario classico e molto frequentato, ricco di ampi panorami e notevoli scorci sui profondi valloni della Majella: Selvaromana, Orfento, S.Spirito. Magnifico e solenne l'ambiente sommitale, unico nel suo genere.
[testo di Francesco Ferreri]
Monte Tarì (1467 m) da Civitella Messer RaimondoUna ripida ma breve salita ad uno straordinario belvedere sul versante orientale della Majella, sopra il vallone di Fara S. Martino, di fronte agli imponenti colossi dell'Acquaviva, dell'Altare, dell'Amaro e delle Murelle.
[testo di Mauro Ferrara]
Monte Amaro (2793 m), per il Vallone di Taranta PelignaUn'antologia dei più interessanti ambienti della Majella: seguiamo il roccioso Vallone di Taranta per sbucare sullo spettrale e desolato Piano Amaro, fino a raggiungere l'apice della seconda vetta dell'Appennino. Da non perdere lo spettacolo sui ghiaioni della Cima dell'Altare.
[testo di Francesco Ferreri]
San Liberatore a Majella, Gole dell'Alento e Torre di Pollegro, da SerramonacescaEcco un itinerario veramente per tutti: partendo dalla magnifica abbazia di San Liberatore a Majella, nel comune di Serramonacesca, scendiamo a scoprire l'ambiente spettacolare delle gole scavate dal corso del fiume Alento. Un itinerario di alto valore paesaggistico, storico e artistico.
[testo di Francesco Ferreri]
Eremi della Majella: Sant'Onofrio al Morrone, San Bartolomeo in Legio, Santo Spirito a Majella, Sant'Onofrio di SerramonacescaUn itinerario turistico alla scoperta delle numerose testimonianze religiose lasciate nel corso dei secoli fra le pieghe della grande Montagna Madre: visitiamo i principali eremi che punteggiano il settore nord-orientale della Majella; le mete proposte sono accessibili a tutti con uno sforzo esiguo (poche decine di minuti di cammino).
[testo di Francesco Ferreri]
torna all'inizioMonti Prenestini, Lucretili e Ruffi
Le Cimate dei Prenestini (1050 m) e il Santuario della MentorellaUn'escursione ricca di testimonianze storiche, sulle montagne che hanno visto i primi passi del nostro gruppo escursionistico. Dalla valle del Giovenzano risaliamo verso le creste dei Prenestini e raggiungiamo il Santuario della Mentorella, luogo di culto fra i più importanti nel Lazio.
[testo di Franco De Angelis]
Orchidee e Narcisi - Vette e valli dei LucretiliAlla scoperta dei paesaggi e della natura dei Monti Lucretili, con la classica salita dal suggestivo borgo di Licenza alla vetta del Monte Pellecchia.
[testo di Franco De Angelis]
Il Parco dei Monti Lucretili: sulle antiche vie di un ricco patrimonio vegetazionaleLa Dott.ssa Marianna De Luca ci accompagna alla scoperta del patrimonio paesaggistico e vegetazionale del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili.
[testo di Marianna De Luca]
torna all'inizioMontagne del Cicolano
Monte Nuria (1888 m) da Rocca di FondiPer gli amanti dei grandi silenzi e dei panorami a 360°, la vetta del Nuria domina - al culmine di un'ampia area di rilievi solitari e affascinanti - il cuore delle montagne Reatine: Terminillo, Giano, Calvo, Laga, Sibillini ... Seguiamo un'itinerario poco frequentato, che parte dal pittoresco borgo di Rocca di Fondi, salendo lungo il versante più panoramico della montagna.
[testo di Franco De Angelis]
torna all'inizioMontagne del Reatino
Un balcone sull'Appennino: Monte Pozzoni (1904 m)Sito di eccezionale interesse panoramico il monte Pozzoni da luce alle sorgenti del fiume Velino ed ospita subito dopo la fascia boschiva la rara fritillaria, una specialità botanica messa sotto tutela dalla Regione Lazio. Binocolo e macchina fotografica sono obbligatori.
[testo di Franco De Angelis]
torna all'inizioMonti Sibillini
Lago di Pilato (1940m), da Foce di MontemonacoUno degli ambienti piu' noti e celebrati dell'Appennino. Dal piccolo abitato di Foce saliamo nel cuore dei Monti Sibillini al Lago di Pilato, magnifica gemma racchiusa tra le imponenti cime del Vettore e del Pizzo del Diavolo. Una camminata settembrina per iniziare l'esplorazione dei Sibillini ma anche per riflettere sul futuro delle nostre montagne.
[testo di Francesco Ferreri]
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