header-photo

Incontro con la volpe

Non capita tutti i giorni di incontrare a tu per tu un animale selvatico, è successo con questo simpatico esemplare di volpe, incontrato dalle parti di Bisegna, in un angolo solitario e dimenticato del Parco Nazionale d'Abruzzo.

Avvicinare un animale per nulla abituato alla presenza dell'uomo - che sia una volpe o un camoscio o un lupo - è sempre un'esperienza affascinante; mi sono chiesto spesso quale sia il segreto per riuscire con successo in questa sorta di "primo incontro"; si tratta essenzialmente di trovare il modo di comunicare all'interlocutore la nostra intenzione di non violenza attraverso linguaggi e metodi di comunicazione necessariamente non-verbali, solo così si può conquistare la sua fiducia. Allora si cerca di muoversi lentamente, con dolcezza, evitando di parlare, e mostrando un atteggiamento calmo e sereno.

Ma c'è dell'altro: è facile rendersi come gli animali abbiano in genere una spiccata propensione a percepire gli stati d'animo dell'uomo, una sorta di rudimentale telepatia, allora è importante anche controllare i pensieri che sorgono in noi al momento dell'incontro.

A tal proposito, c'è un aneddoto nella vita del Buddha: un giorno il cugino Devadatta scagliò contro di lui un elefante imbizzarrito, Nalagiri, noto per la sua ferocia e per aver ucciso numerose persone; l'elefante correva furiosamente verso il Buddha con l'intenzione di travolgerlo, ma egli non si scompose, anzi, concentrò nei confronti dell'animale pensieri di amore e di gentilezza, tanto che la bestia interruppe la sua corsa e si inginocchiò ai suoi piedi in segno di riverenza.

Forse è questo l'approccio più corretto.

testo e foto di Francesco Ferreri