header-photo

Monte Ocre (2205 m), da Campo Felice

[Notizie generali] [Scheda tecnica]


Da quasi tutte le vette dell'Appennino Centrale è possibile spaziare su panorami sconfinati ed osservare distanze impensabili stando in pianura. L'Ocre, bastione ultimo verso nord del complesso sistema Sirente-Velino-Duchessa-Cava domina l'Aquila e 'guarda in faccia' il Gran Sasso dal quale è diviso dalla sola valle del fiume Aterno, sito ricco di testimonianze della cultura romana e di quella abruzzese medievale.

Salendo verso la vetta

Da quella posizione privilegiata, colto nella tempesta o sfavillante di neve, con il sole d'oro del mezzogiorno o negli argenti tenebrosi della notte, nei rossi infuocati del tramonto o nella vaga leggerezza dell'aurora, il Sasso appare così vicino, così solitario nel suo svettare da incutere ammirazione e timore per la immane poliedrica bellezza.

E lo sguardo abbraccia da lì facilmente tutte le vette della parte nord dell'Appennino centrale fino alle Marche e alla Toscana e raggiunge a sudest, perdendosi in infinite distanze, la Maiella e il Parco Abruzzi, le cime del basso Lazio e della Campania.

Veduta sui Sibillini

L'escursione proposta, che nella prima parte non è servita dall'usuale segnaletica, non rappresenta un impegno particolarmente severo salvo in presenza di neve e ghiaccio quando la cautela esige l'attrezzatura di sicurezza e, se del caso, anche una variante del percorso o la rinuncia.

La possibilità d'errore, nella parte non segnata, è pressoché nulla se si procede con attenzione e buon senso.

La citta' dell'Aquila

In condizioni ordinarie si porta a termine il percorso in due ore o poco più e sarà in ogni caso utile dotarsi della carta del Gruppo Ocre-Cagno-Orsello edita dal Cai dell'Aquila.

Breve il tempo del percorso perché l'avvio è dai 1600 metri circa, perché il culmine dell'Ocre supera di poco i 2200 metri e perché il tracciato, pur nella durezza inziale , è lineare e non costringe ad indugi particolari.

Il Corno Grande

Dunque bisogna portarsi, uscendo a Tornimparte dall'A24 ed arrivando a Campo Felice, fino al Valico della Crocetta da dove inizia la discesa che conduce a Casamaina.

Parcheggiata la vettura su una breve sterrata cieca che si apre sulla destra , si deve subito risalire, procedendo verso nordest, la costa di località detta 'i Rintorteri' fra un valloncello breccioso che scende sulla sinistra e la spalla nordovest del Monte Cefalone (2142m).

Lungo la cresta

E' questo il tratto senza segnali e con tracce incerte di sentiero ma seguendo attentamente la carta e non perdendo di vista l'evidente sella sovrastante si perviene con non poca fatica fino alla località detta l'Orto, un piano inclinato superato il quale si valica traversando per la destra uno dei tanti sentieri che tagliano la scoscesa costa occidentale del Cefalone che in quel punto allunga le sue falde ben al di sotto del passaggio degradando per un profondo vallone.

Il percorso in questo tratto in condizioni normali non presenta che rischi ordinari, con ghiaccio e neve le cose si possono complicare invece parecchio.

Riposo sotto la vetta

Aggirata la spalla del Cefalone in breve ci si raccorda, spianando in una valletta ormai a quota 2000m, con la parte segnata del percorso rilevabile sulla predetta cartina ed il cui tracciato arriva da Casamaina (è il sentiero n.8).

Con un pò di pazienza si dovranno rintracciare i segnali giallorossi del Cai seguendo i quali, senza eccessivi sforzi, si perviene alle creste sommitali ed in breve al monte Ocre (2204m) profondamente dirupato nella parte nord.

I panorami non tradiscono, sono quelli prima accennati, le foto aiutano un pò ad immaginare ma è l'essere lassù che è importante.