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Orchidee e Narcisi - Vette e valli dei Lucretili

[Notizie generali] [Scheda tecnica]


Questo sarà un racconto breve per la relativa facilità del percorso che inizia da poco prima della frazione di Civitella di Licenza e che si svolge per la quasi totalità lungo una comoda strada sterrata al termine della quale, seguendo la segnaletica escursionistica, si perviene comodamente in poche decine di minuti, risalendo il cono finale, prima al Pizzo Pellecchia poi, per creste, in mezzora circa, al Monte Pellecchia, l'apice del gruppo. Fra le maggiori cime anche il Monte Gennaro che sovrasta l'abitato di Palombara Sabina e tutto il territorio sabino e dal cui vertice si abbraccia con lo sguardo l'intera città di Roma a volte con dettaglio nei particolari.

Narciso e dactylorhiza sambucina

La passeggiata, che vede l'unico impegno nella lunghezza del percorso, offre occasioni botaniche interessanti, il conforto di acque sorgive (in primavera soprattutto) e panorami mozzafiato dalle seppure modestissime vette. Il Parco regionale naturale dei Monti Lucretili si erge a pochissimi chilometri da Roma ed è intensamente vissuto fin da epoche antiche per le particolarità naturalistiche che ne costituiscono al tempo stesso bellezza e risorse. Importanti reperti archeologici, e primo fra questi la Villa di Orazio a Licenza, testimoniano questa affermazione.

La tutela della legge assicura oggi la conservazione delle quasi intatte caratteristiche ambientali originali. Regno di specialità botaniche a volte uniche, nel Parco vive anche una coppia di aquile reali, rapaci ormai rari come noto e, in questo caso, sorprendentemente presenti alle porte di una grande città.

Fioritura di romulee

E' la natura ancora selvaggia del luogo, conservatasi anche per la struttura morfologica, che consente tale miracolo per il quale altre sorprese faunistiche come la lince ed il lupo trovano ancora ragione di vita. E bisogna ricordarlo: siamo alle porte di una grande città!

Per meglio percepire l'interesse botanico del luogo noi come semplici escursionisti vi possiamo solo raccontare la meraviglia delle numerose fioriture che fin dal gennaio degli inverni meno crudi ingioiellano prati e boschi.

Veduta su Monte Gennaro

Romulee, crochi, primule, viole, asfodeli e narcisi in particolare rubano l'attenzione con meraviglia ma soprattutto le orchidee spontanee, che nel parco hanno trovato un ambiente eccezionalmente accogliente, polarizzano l'attenzione per la loro particolare bellezza e la straordinaria varietà.

Si annoverano infatti sui Lucretili il 75% circa delle orchidacee del Lazio ed il 50% di quelle italiane. Dati che parlano da soli! Intensa la loro presenza in quasi tutto l'areale in specie da aprile a luglio mentre diverse varietà si rinvengono a diverse altitudini.

Panorama sul Velino

Altro importante simbolo botanico del Parco è lo storace, presente soprattutto alle falde del monte Gennaro dove la presenza è favorita dall'influsso dei venti marini. Più estese notizie in merito potranno comunque aversi sfogliando le importanti pubblicazioni edite a cura del parco.

Detto questo, parliamo adesso del percorso che proponiamo e che non è l'unico, ovviamente, per arrivare al Monte Pellecchia. Uscendo dal casello Vicovaro-Mandela della A24, voltando verso destra e seguendo i segnali stradali, si deve arrivare al paese di Licenza e superarlo. Girando poco dopo per Civitella di Licenza serve poi imboccare, fatti pochi chilometri, una deviazione a destra in prossimità del cimitero di Civitella e pervenire, per una rossa sterrata, ad un ponticello sull'effervescente torrente Licenza dove si può parcheggiare.

Croce di Vetta

Comincia dal ponte il percorso a piedi, lungo ed agevole durante il quale potranno ammirarsi inconsuete visuali dell'appennino centrale oltreché il particolare ambiente selvaggio del Parco.

Al termine della sterrata l'inizio del sentiero verso le vette è agevolato da evidenti segnali che, se puntualmente seguiti, portano alla meta rapidamente e senza difficoltà. Lo spettacolo dalle creste del gruppo è di quelli incredibili per la vastità favorita dalla notevole distanza che separa i Lucretili dai maggiori sistemi montuosi dell'Appennino Centrale che non rappresentano pertanto un ostacolo alla visuale.

Questi sistemi montuosi appaiono schierati da nordest dal remoto Amiata (visibile nelle giornate di eccezionale nettezza degli orizzonti) e per tutto l'intero imponente Appennino umbro-marchigiano e laziale-abruzzese e, verso ovest, dai colli Cimini e, oltre Roma e la sua piana lambita da un mare luccicante, ai colli Albani per proseguire poi nei gruppi minori della Semprevisa e degli Ausoni-Aurunci che sfumano verso sud precipitando sul Tirreno nel golfo di Gaeta.

E con la neve l'immensa visuale è straordinariamente emozionante, da non perdere! In tale vastità sembra che lo sguardo contenda lo spazio al pensiero. Non crediamo che serva dire altro se non che l'Appennino ancora innevato e le fioriture primaverile stanno finalmente esplodendo e facendo un'escursione nei prossimi, con un pò di fortuna può vedere ancora tutto.