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Aperegina a colazione

Sembra quasi un indovinello per ragazzi:
in provincia di Pescara,
nel comune di Corvara,
in contrada di Pretara...
...Che cè?

Poco prima della Forca di Penne, dove il gattone selvatico scantona nell'erba alta, c'è l'ape che fa la marmellata.

Anche il miele dei mille fiori, ma questa è norma. La tavolozza delle marmellate, quando il pane integrale del forno a legna della casa attende lo smeraldo scuro della noce o l'amaranto della mora, il rosso della ciliegia o il verde certosa dei fichi, il bruno del mosto incioccolatato o... chi se lo ricorda, con i liquorini d'erbe e le salse, invece, è estro.

Dell'Aperegina. Agriturismo tutto verde prato, rasato coscienziosamente dalle pecorelle e dall'asina Martina, dove galletti tenzonano giulivi - ignari del ferragosto incombente, a nessun vivente torrido come ai pollastri - e le papere mute fanno squadra a distanza. Dove le casette-stanze spuntano dal verde, e una è spuntata tanto da finire su un albero: quando si vuol dormire lassù giusto per ricordarsi da dove si viene.

Cura questo sogno fabbricato dalle sue mani, Marino, umanista e cosmopolita, cinque mesi a gli ottocento metri dell'Aperegina, il resto in Australia, a svernare. Distribuendosi tra web e cucina. Dove si disimpegna con la souplesse di chi sa che un solo nemico minaccia cucina e tavola, la fretta. E allora, perno sul bel montepulciano e attorno quel che musa ispira, orto fornisce e dispensa approva. Capace di impreziosire una insalata di patate, verdure e ova col profumo del fungo per cui, a primavera, il cavaliere Giorgio uccise il drago, che incauto ne impediva la raccolta. E fu tenuto per santo.

E la sera, d'estate è quasi sempre giusta, il più antico spettacolo del mondo. Martina dorme, basta alzare gli occhi.