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"La Cantinetta" a Santa Maria di Basciano

Materia e memoria, due 'fondamentali' della terragna cucina all'ombra lunga del Corno Grande. Forse derivati dalle pietre della chiesetta che incombe dall'alto sulla Cantinetta.

Materia sono anche i mattoncini e gli archetti e le botti che ornano i raccolti locali del piccolo ristorante. Ma soprattutto le sostanze che entrano nelle lavorazioni, certificate dall'esperienza delle antiche virtù.

La memoria la custodisce Biagio, ed è memoria lunga dei classici della cucina pedemontana. La pasta alla chitarra con le 'pallottine' (come suono di antico liuto: vibrante al primo impatto, poi arrotondato dai maturi legni della cassa armonica). Il coniglio alla cacciatora, adorno di verdure ben accasate con l'aceto. L'agnello al forno, di rara morbidezza e doratura, come le 'sue' patate. E 'lu fiadòne', in versione locale tutta diversa dalle altre con identico nome, dolce di delicata eleganza. Il vino rosso, di produzione propria, è del genere francescano: "bellu, et iucundo, et robustoso et forte".

Biagio è l'esatto contrario dei politicanti chiacchieroni, che riempiono le televisioni, magari a reti unificate, e non sono buoni a concludere nulla: parco nel promettere, misurato e sacerdotale nel gesto, generoso nel mantenere. Per questo, espresso un desiderio, conviene fidarsi delle sue iniziative. Prezzi ragionevoli, rapporto qualità/prezzo ben alto.