header-photo

Il focaccione al peperone

Tradizione. Cinquant'anni fa nell'area costiera e collinare dominata dalla Maiella la pizza al taglio era: robusto spessore, pezzi di pomodoro e di peperone dolce verde ben separati tra loro (con pelle, senza scampo), buona irrorata d'olio d'oliva di produzione locale, abbondante e scelta.

Cambia il luogo: si riduce l'olio, materia di importazione rara e cara, alle quote montane, si toglie il pomodoro, ortaggio più stagionale e capriccioso. Cambia il tempo: oggi si mangia leggero, cala la densità della pizza.

La riforma è servita: il focaccione al peperone del fornaio di Palena (quello nella stradina in salita vicino alla piazza). Alta ma soffice, gran lievitata: anche 'alla mano' risalta la leggerezza, dorata uniforme quasi per ogni dove, asciutta senza aggiunta di 'olii abbronzanti': in punti strategici il peperone, appena spennellato d'olio e affondato nella morbida pasta, effonde profumo e aroma, già quando il dente soltanto s'accosta.

Intraprendere il viaggio solo per il focaccione: forse non è il caso. Astenersi, quando si è in zona, neanche.