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L'alta Valle dell'Aniene

Alle pendici sud-occidentali dei monti Simbruini, l’alta valle dell’Aniene è fra gli ambienti più interessanti dell’intera regione, ricca di testimonianze storiche e culturali; questo è il regno dell’acqua: il toponimo Simbruini (dal latino sub imbribus, sotto le piogge) ci ricorda che questa valle è fra le più piovose d’Italia, principalmente a causa dell’incombenza di rilievi imponenti, tra i 1700 e i 2100 m, che tendono a fermare le perturbazioni provenienti dal Tirreno. Questa ricchezza di acque, che dona alla valle il suo aspetto florido e verdeggiante, fu conosciuta per prima dai Romani, i quali costruirono qui le captazioni di tre importanti acquedotti: l’Aqua Claudia, l’Aqua Marcia e l’acquedotto dell’Anio Novus.


Subiaco: Ponte di S.Francesco

E proprio l’acqua dell’Aniene ci accompagna nel nostro viaggio, dal casello della A24 di Vicovaro-Mandela sino alle sorgenti sotto il monte Tarino. Da Vicovaro seguiamo la via Tiburtina sino al bivio con la Sublacense, superiamo i paesi di Roviano e Anticoli Corrado, ed il bivio per Arsoli, qui la valle si allarga e scorgiamo a destra, fra prati e boschetti di pioppo, le limpide acque del fiume. Poco oltre è Agosta, più in alto, sulle pendici scure dei Simbruini, arroccato su uno sperone di roccia, il magnifico paese di Cervara meta, in passato, di artisti e letterati, che fra le sue vie lasciarono preziose testimonianze.

Ancora un po’ di strada ed entriamo a Subiaco, l’antica Sublaqueum (sotto i laghi) fondata durante la costruzione dell’ancora visibile villa di Nerone e di tre piccoli laghetti, voluti dall’imperatore stesso, i Simbruina Stagna, ormai perduti. Lasciamo a destra il ponte di San Francesco (anno 1358), superiamo l’arco di Pio VI ed attraversiamo il paese. Qui, alla fine del V secolo, il giovane Benedetto da Norcia si ritirò presso una grotta fondando in seguito dodici monasteri, dei quali sopravvive oggi solo quello di S.Scolastica. Nei pressi della grotta scelta dal santo come eremo, sorge il Sacro Speco, fondato nel XIII secolo, al di sotto di una alta parete di roccia.


S.S. Trinità

Lasciato Subiaco, superiamo il bivio della valle del Simbrivio, importante affluente dell’Aniene, in fondo alla quale sorge l’antichissimo santuario della S.S.Trinità. Entriamo dunque nell’amena piana degli Altipiani di Arcinazzo e giungiamo, lungo un panoramico percorso, a Trevi nel Lazio: l’antica Treba Augusta degli Equi sorge a 820 m di quota, a dominio della valle; va ricordata soprattutto per il castello Caetani, che si eleva nella parte più alta del paese, la collegiata di S. Maria Assunta e l’oratorio di S.Pietro. Superata Trevi, si incontra il bivio per la sorgente Suria, fonte di acqua minerale curativa e, oltre, il bivio che conduce alle sorgenti dell’Aniene, passata la località Fiumata (campeggio), dove ha inizio la nostra escursione. Più oltre, proseguendo nella valle, si giunge a Filettino, posto a 1037 mslm, località di villeggiatura estiva ed invernale, posta ai piedi di monti Cotento e Viglio. Di Filettino citiamo la chiesa di San Nicola, del XIII secolo, che custodisce notevoli affreschi, la parrocchiale di Maria Assunta e la chiesa di San Bernardino.