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Il Parco dei Monti Lucretili

Il vasto comprensorio del Parco dei Monti Lucretili comprende delle zone caratterizzate dalla presenza di elementi di notevole interesse paesistico e storico-artistico collocate in un ambiente naturale di singolare bellezza in buono stato di conservazione ambientale. A Palombara Sabina, sede del Parco, il centro storico si sviluppa con schema concentrico sulla cima del colle, intorno al Palazzo Baronale, il cui impianto risale all'XI secolo.


La Villa di Orazio

A pochi passi da Palombara Sabina, in una zona immersa nel verde, ricca di ulivi e ciliegi, davanti all'Abbazia di San Giovanni in Argentella, si apre una vallata, mentre sul lato opposto, oltre la collina, si può osservare la maestosità del Monte Gennaro. Il luogo è suggestivo, con la chiesa a tre navate in stile romanico-arcaico e con il pavimento originale in stile cosmatesco. Il campanile in stile romanico con bifore e trifore, risalente al XII secolo si impone all' attenzione per la lavorazione e per il contrasto con la vegetazione circostante.

A Sud di Palombara si trova Marcellina, il cui abitato odierno si sviluppa attraverso una aggregazione diffusa di abitazioni rurali che interferiscono soventemente con preesistenti resti di imponenti strutture rustico-residenziali di età romana, come il criptoportico del centro di Marcellina o la splendida cisterna a copertura voltata, sottostante il bel complesso del casale Faccenna.


Veduta di Licenza

Lo sviluppo del primo insediamento fu favorito dalla funzione aggregante offerta dalla piccola chiesa rurale di Santa Maria in Monte Dominici, eretta sui resti di un'antica villa romana. Essa si trova ad un incrocio strategico tra le strade per Palombara e Montecelio e nelle vicinanze di un antico nodo viario che permetteva di oltrepassare Tivoli.

Molto interessante dal punto di vista architettonico è Vicovaro, l'antica Varia, dove si possono ammirare i resti della cinta muraria romana in opera quadrata la Chiesa di San Giacomo Maggiore, uno dei migliori esempi di architettura rinascimentale laziale. L'intero territorio è costellato di evidenze di età repubblicana ed imperiale: insediamenti difensivi su altura, agropastorali, ville rustico-residenziali. A due chilometri dal paese, su un aspro dirupo a picco sul fiume Aniene, sorge il complesso conventuale di San Cosimato che si presenta come tipica costruzione rinascimentale e contiene dipinti e mosaici molto interessanti. Ma la parte più spettacolare del complesso sono le grotte, naturali e non, sede di ritiro spirituale per gli eremiti fin dal V secolo.


Bovini al pascolo

A pochi chilometri a Nord di Vicovaro si trova la chiesa campestre di Santa Maria dei Ronci oggi in rovina, situata ai piedi del Monte Gennaro, lungo il fosso dei 'Runci', in una valle tra Monte Morra, Monte Albano e Monte Follettoso, al confine tra Roccagiovine, San Polo e Vicovaro.

Il comune di Licenza ospita invece la famosa Villa di Orazio, l'unico esempio di villa monumentale con portici, ninfee e terme presente nel territorio lucretile, e l'unica ad essere stata studiata e scavata per intero. Ubicato sulla destra orografica dell'omonimo torrente, il centro di Licenza si presenta ben conservato e l'impianto urbanistico medievale, su cui domina il Castello Orsini è ben riconoscibile. A pochi chilometri di distanza si trova la frazione di Civitella di Licenza, antica fortezza militare strategicamente collegata all'Abbazia di Farfa fino al '500; molto suggestiva e panoramica la collina su cui si impone questo piccolo centro.

Superata Percile, al cui sito preistorico viene attribuito il valore di spartiacque tra i gruppi medio-tirrenici e quelli medio-adriatici, si giunge ad Orvinio, situato sulle pendici dello spartiacque del fiume Turano. Tra i principali luoghi di interesse ricordiamo la Chiesa di Santa Maria dei raccomandati ('500) che contiene affreschi di Ascanio Manenti, pittore nativo di Orvinio.

Nei pressi di Orvinio appare senza dubbio interessante la località di Vallebuona, dove si possono ammirare i resti di un castello e della Chiesa di Santa Maria, ricostruita nel '600, nonché la piccola Chiesa rurale di San Giovanni (in una proprietà privata, non visitabile e in stato di forte degrado), descritta tra le proprietà del castello nel 1343.

Nonostante l'ubicazione nell'immediata periferia del Parco naturale, anche Poggio Moiano come tutti i centri esterni al perimetro dell'area protetta si è reso partecipe della storia del Parco stesso. A circa un chilometro dal centro del paese sorge una piccola chiesa rurale del X secolo con annesso romitorio. La facciata è in pietra locale, al centro un bel rosone in pietra, mentre sull'architrave vi sono bassorilievi di rose e bucrani. L'interno è ad unica navata con abside semicircolare. Tutta la costruzione, come del resto anche le altre chiese rurali del Parco offrono ai passanti un aspetto di grande suggestività, perché immerse nel silenzio e nel verde della natura.