header-photo

La Marsica Fucense

A sud dell’Aquila, sulla destra orografica della Valle dell’Aterno, si erge la barriera dell’Ocre e del Sirente, bastione nord orientale del vasto complesso del cosiddetto gruppo del Velino-Sirente del quale Monte Velino rappresenta con i suoi 2487 mslm l’apice. Nel gruppo deve inserirsi anche il sottosistema delle Montagne della Duchessa/Cava che spinge la sua propaggine nord occidentale fin verso i sistemi del Nuria, Cicolano e Terminillo.


S.Maria in Valle Porclaneta

Osservato sulla carta si apprezza l’ampiezza del territorio del quale parliamo e la sua complessità, si intuisce facilmente l’incidenza che questa vasta realtà montuosa e quella dei limitrofi ed a volte più imponenti gruppi abruzzesi-laziali ha avuto, per la difficoltà dei collegamenti, per la notevole altitudine media del suolo(numerosissime le cime oltre i 2000 metri, molte oltre i 2500) e quindi per il clima, nello svolgersi degli eventi storici, di quelli economici e sociali.

Si giunge in questa area uscendo dall’A/24 a Magliano dei Marsi ovvero, per evitare noiose sterrate nel caso delle escursioni in Val di Teve o al Muro Lungo, all’uscita Valle del Salto (seguire poi per Cartore). Fino al Sirente, su un fronte lungo molti km, questo sistema montuoso (versante sud) si erge sulla piana del Fucino, vastissimo territorio di grande fertilità che rappresenta, insieme ai numerosi stabilimenti industriali sorti negli ultimni decenni, l’architrave dell’economia locale.


Alba Fucens

Come tutti sappiamo la Piana fino a circa 150 anni fa era occupata dal terzo lago italiano per vastità (il lago del Fucino appunto) ma la sua scarsa profondità e le piene continue dovute dallo scioglimento delle nevi dei gruppi montuosi di contorno, nel corso dei secoli avevano procurato più danni che vantaggi. Già l’imperatore Claudio, su una intuizione di Giulio Cesare, aveva prosciugato il lago ricavando terre fertili diminuendo così la dipendenza alimentare della città di Roma da siti più lontani e perciò più precari.

Claudio peraltro aveva scartato la soluzione di utilizzare il fiume Salto, abbassandone in alcuni punti il letto per prosciugare il lago, per evitare l’effetto a catena che avrebbe di fatto trasferito a Roma le piene del Fucino; infatti , attraverso il Salto, l’acqua sarebbe defluita nel fiume Velino e , successivamente, nel Nera, tributario del fiume Tevere. Fu il principe Torlonia a ripetere, verso la fine del 1800, l’opera dei romani abbandonata per quasi venti secoli. Sotto Magliano dei Marsi, limitrofi alla Piana, i Piani Palentini dove, vicino Tagliacozzo, si compì la sventura di Corradino di Svevia.


Tagliacozzo

Da segnalare in questa zona la presenza di importanti monumenti e testimonianze storiche. In particolare, Alba Fucens, con i resti dell’antica città romana e la chiesa di S.Pietro, la straordinaria chiesa di S.M.in Valle Porclaneta vicina a Rosciolo dei Marsi. Sul versante occidentale, a ridosso dei Monti Simbruini, la cittadina di Tagliacozzo conserva numerose testimonianze storiche ed artisitiche: ricordiamo la chiesa di S. Francesco, fondata dal Beato Tommaso da Celano, primo discepolo e biografo del Santo, quivi sepolto; interessante anche il Palazzo Ducale fatto costruire dagli Orsini nei secoli XIV-XV. Da visitare anche i ruderi del castello, posto a guardia dell'abitato su uno sperone a 998 metri di quota.

Proseguendo verso le pendici Simbruine, si incontra il paese di Verrecchie nei pressi del quale sono le sorgenti del fiume Imele il quale, ingoiato poco più a valle, riaffiora in superficie nei pressi di Tagliacozzo e, più a valle, prende il nome di Salto, andando a formare il lago omonimo. Salendo ancora si incontrano Petrella Liri e Cappadocia nei pressi delle quali sono le sorgenti del fiume Liri.