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Gruppo del Nuria - Nurietta

E’ una delle zone più desolate dell’appennino laziale- abruzzese, gruppo che salda a sudovest come un’architrave i grandi massicci del Velino-Sirente, del Gran Sasso, della Laga, del Terminillo e le dorsali del Giano e del Calvo. Questo acrocoro inserito nel sistema dei monti del Cicolano intorno al quale si sono da sempre mosse le vie di comunicazione fra Rieti, Amatrice, Ascoli, l’Aquila e la Marsica, seppure di modesta elevazione permette un’osservazione molto ravvicinata delle catene circostanti e lancia, dalla parte sudoccidentale, lo sguardo verso le valli a sud di Rieti, la valle del Tevere e la campagna romana superando i laghi del Salto e del Turano. Posizione mirabile per godere di vastissimi ed articolati panorami. Dalle sue falde scaturiscono imponenti vene d’acqua (alcune termali) la maggiore delle quali, fra le prime in Italia, è la sorgente del Peschiera che soddisfa le esigenze di buona parte della città di Roma.


Rocca di Fondi

La nostra escursione inizia dal borgo di Rocca di Fondi al quale si arriva percorrendo la Via Sabina (strada Statale 17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico) verso Antrodoco, dopo essere usciti dall’A24 a l’Aquila. Questa via, subito dopo l’Aquila, attraversa un reticolo di strade dirette verso paesi che conservano vestigia interessanti (alcune di rilievo), per pnoi inoltrarsi nella valle solitaria stretta fra il Calvo-Giano e le coste del Nuria e scendere verso Antrodoco dopo averne superate le gole che iniziano vicino il santuario della Madonna delle Grotte.

Poco dopo l’uscita dell’autostrada una deviazione a destra conduce in breve all’abitato di Coppito, sede di una chiesa di struttura romanica dedicata alla Madonna delle Grazie della quale residuano interessanti parti dell’ingresso e delle absidi. E’ doveroso da Coppito, deviando in breve sulla statale 80, recarsi in visita a San Vittorino, paese di origini medioevale sorto intorno all’importante complesso sacro della chiesa di S.Michele, di epoca romanica ma nella quale si incrociano rifacimenti e restauri di epoche successive. La chiesa che conserva affreschi, una cripta e la catacomba di S.Vittorino, merita una visita approfondita per la dovizia e l’interesse dei reperti presenti.


Altopiano di Rascino

Visita altrettanto dettagliata esigono i vicini resti di Amiternum, antica città di origini sabine, crocevia di traffici commerciali e di interessi strategici, luogo di passaggio delle truppe di Annibale e fedele prefettura della Repubblica di Roma. Gli scavi, in prossimità del fiume Aterno da cui prese il nome la città, contengono le rovine di un Teatro e di un Anfiteatro, testimonianze di un passato di prestigio. Tornati sulla statale 17, si incontrano a sinistra, in breve successione, i bivi per Lucoli (da vedere Lucoli alta) già verso la piana di Campo Felice, e Tornimparte, paese formato da alcune frazioni, nel quale va segnalata la presenza della originale chiesa di S.Panfilo che annovera reperti di origine romanica.

Ancora in prossimità del bivio per Tornimparte, i resti dell’antico abitato romano di Foruli, siti all’interno dell’abitato di Civitatomassa che, come Amiternum dalla quale era amministrata e che difendeva gli accessi per la valle del Vomano ed alla Salaria a nord di Antrodoco, presidiava la Via Claudia Nova che arrivava con i suoi traffici dalla piana Peligna e si dirigeva a Rieti. Oltre, diradano gli abitati, la statale fra boschi risale sui 1000 metri di quota e avvolta in una sensazione di isolamento attraversa i borghi di Sella di Corno e Corno per scendere poi, dopo la Madonna delle Grotte, verso Antrodoco. Poco prima dell’abitato, a sinistra si volge per Rocca di Fondi (1030 mslm) risalendo una stretta ma luminosa valle che si innalza sull’aereo abitato pressoché abbandonato (qualche restauro in corso) dal quale si scoprono magnifiche vedute sul Calvo, la Laga e i Reatini.