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Da L'Aquila alla Valle del Vasto

Per arrivare a Fonte Cerreto, da dove parte il nostro nuovo "cammino", lasciamo la A24 uscendo a L'Aquila, ci dirigiamo verso Assergi attraverso la statale 17 bis. Dopo Paganica, incontriamo, fra due bastioni di terreno franoso in un grande spacco di roccia, che serra la strada e il torrente, il santuario della Madonna d'Appari. Il santuario risale al XIII-XIV sec., con semplice facciata sormontata da campanile a vela, a tre aperture, largo quanto la facciata stessa (nell'interno interessanti affreschi). Si attraversa lo spacco in una breve galleria, al di là della quale fanno contrasto con le rocce nude, i pioppi che accompagnano le acque sgorganti da numerose polle. La valle si apre accanto alla sorgente Valleverde, (medio-minerale). Lasciata a destra la strada per Filetto, si continua per la statale passando sotto Camarda, con le sue case digradanti da una torre quadrata.


Pizzo Cefalone

La valle si restringe nuovamente; si scorge per un momento, in fondo, Assergi, sormontata da una grande bastionata che si alza fino alla cresta del Pizzo di Camarda a sinistra, della Cima della Malecoste più a destra, del Pizzo Cefalone, del M. Portella. È un dislivello di circa 1500 metri, imponente per altezza, roccioso in alto, erboso in basso, tagliato nel mezzo dal bosco Macchia Grande che difende in alto Assergi.

Assergi è un centro disteso su una modesta altura, sullo sfondo del Pizzo Cefalone, propaggine del Gran Sasso. Il paese, l'antico Castrum Asserici, detto poi anche Asserigi, Asserula e Sercio, sembra essere stato edificato verso la metà del sec. I per alloggiarvi gli operai impiegati dai Romani nelle miniere. Sembra che nelle vicinanze sorgesse Prifernum, città dei Vestili, di cui rimangono alcuni ruderi intorno a un'antica fontana detta Forno. Secondo un'altra ipotesi, l'attuale abitato si sia sviluppato attorno al monastero benedettino annesso alla chiesetta di S. Maria in Silice, che sorgeva forse sull'area dell'attuale cripta, quindi "ad silicem", Assilicum, Asserice. Fu feudo di varie famiglie, tra le ultime quelle dei Cenci e dei Caffarelli.L'abitato si presenta tuttora circondato da mura, nelle quali si aprono tre porte. Di notevole importanza è la chiesa di S. Maria Assunta, fondata nel 1150 da Berardo, vescovo di Forcona, su precedente monastero. La facciata (XV sec.), con coronamento orizzontale, ha un grande portale e forme romaniche (nell'architrave: Agnello e stemmi di Assergi) e una grande e bella rosa ogivale. A sinistra, caratteristico campanile a vela, con a lato un portichetto che dà accesso a una porta laterale, in cui sono murate pietre romane. Abside, simicircolare, è a picco sulla roccia che domina il torrente.


I due Corni e il Pizzo di Intermesoli

Al primo bivio dopo Assergi, si volta a sinistra, dopo 300 metri si prende la carrareccia di sinistra, che si dirige quasi in piano, costeggiando la sponda sinistra del rio Vasto. Incontriamo quindi, l'ingresso della grotta a Male (o Amare). Recenti scavi hanno portato alla luce reperti paletnologici (conservati nel Museo Archeologico di Chieti), riferibili alle culture appenniniche e della seconda età del ferro.

La statale continua, passando a destra la parte più moderna del paese, e sale verso il bosco di Macchia Grande. Nel punto in cui la strada volge a destra, lascia a sinistra la strada per il Passo delle Capannelle, e costeggiando il bosco raggiunge, la località Fonte Cerreto, ove è la stazione inferiore della funivia del Gran Sasso. Riprendiamo, quindi, la strada per dirigerci verso il Passo delle Capannelle. Lungo la strada incontriamo il paesino di S. Pietro, oggi adibito al ricovero del bestiame. Qui si trova la piccola chiesa di S. Pietro, risalente al 1574, con all'interno resti di affreschi, e nelle vicinanze, ruderi di un castello.

Ripresa la strada e raggiunta la stretta valle del Rio Vasto, oltrepassiamo l'antica masseria Cappelli con l'annessa chiesetta di S. Maria del Vasto, risalente al 1313. Continuiamo la strada che costeggia il versante sud dei monti Ienca e di S. Franco. Raggiungiamo, quindi il Passo delle Capannelle, spartiacque tra la valle dell'Aterno e quella del Vomano. Il Passo delle Capannelle è punto di partenza per escursioni nel versante occidentale del gruppo del Gran Sasso.